“Ho capito che la decisione di fare il testamento non incide in alcun modo su quello che mi riserverà la vita. Anzi, mi tutela”
Un inizio di vita lavorativa in ufficio, poi una carriera da broker di componenti informatiche, fino ad arrivare ad aprire un negozio di articoli per animali nell’hinterland milanese. Una vita piena di sfide, quella di Ivana, fino alla scelta, con la pensione, di lasciarsi tutto alle spalle e trasferirsi al mare, in Liguria.
“La vita da pensionato però non fa per me” avverte. “Non so stare ferma, non sopporto la noia e mi tengo impegnata in mille cose: tengo allenato il mio inglese, vado in spiaggia e poi ci sono il teatro, i concerti, gli amici. Soprattutto, tutte le volte che posso faccio un viaggio.”
Ivana nei mesi scorsi ha maturato la scelta di sostenere Fondazione AIRC con un lascito testamentario. Una decisione che parte da lontano.
“Il rapporto con AIRC è iniziato un po’ come per tutti: la pubblicità, le iniziative in piazza. Rispetto ad altre organizzazioni, ho sempre avuto fiducia in AIRC, perché, nonostante il cancro non sia debellato, vedo che sono stati fatti tanti passi avanti” commenta.
Negli anni, Ivana ha incontrato anche in prima persona il cancro: tre melanomi, fortunatamente scoperti in stadio iniziale. “Ma non sono stati quelli a convincermi a fare testamento” precisa.
In fondo nessuna scelta nasce da una sola causa. Per Ivana, oltre alla sensibilità nei confronti della ricerca sul cancro, a influire sulla decisione di disporre un lascito testamentario è stata anche la situazione famigliare: “Sono sposata, ma non ho figli. Ho quindi pensato che un giorno, quando non ci sarò più, sostenendo AIRC potrò continuare a dare un contributo per affrontare il cancro”.
Giungere alla decisione di redigere il testamento, però, è stato un percorso graduale. Ci è voluto del tempo perché quella che all’inizio era una semplice idea maturasse del tutto e si concretizzasse. Da un lato, Ivana si è voluta innanzitutto informare su come fare testamento al meglio, in modo da essere certa che le sue volontà venissero rispettate. Dall’altro lato, si è presa del tempo per elaborare gli aspetti emotivi legati a questo passo, per esempio il rapporto con la morte.
“Alla fine, ho capito che fare testamento, da questo punto di vista, non cambia nulla. Io non mi sento vecchia, almeno mentalmente. Certo, non è che non abbia timori sul domani, ma ho capito che la decisione di fare il testamento non incide in alcun modo su quello che mi riserverà la vita. Anzi, mi tutela.”
Quando è giunta a questa consapevolezza, Ivana ha contattato AIRC, ha acquisito informazioni, ha riflettuto ulteriormente sulla sua decisione. Ha avuto anche modo di visitare IFOM, il centro di ricerca fondato e finanziato da AIRC a Milano, toccando con mano come vengono impiegate le risorse che i donatori destinano alla Fondazione.
Alla fine, ha deciso e oggi è pienamente convinta della sua scelta. “Spero di vivere fino a 120 anni” dice ironicamente “ma ora so che quando arriverà il momento saranno rispettate le mie volontà” conclude.