Il ravvedimento operoso per successione

Il ravvedimento operoso è il procedimento attraverso cui è possibile regolarizzare la propria posizione in caso di ritardo o mancato pagamento di un’imposta. Tale operazione si applica anche alla dichiarazione di successione.

In caso di omessa, errata o incompleta presentazione della denuncia di successione, è possibile regolarizzare la posizione, versando le sanzioni corrispondenti all’Agenzia delle Entrate. Questo procedimento di regolarizzazione si chiama Ravvedimento operoso.

Quando ricorrere al ravvedimento operoso per successione

Generalmente la dichiarazione di successione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data di morte del soggetto. Se, per qualche motivo, la dichiarazione non dovesse essere presentata in tempo, è possibile ricorrere alla dichiarazione di successione tardiva con il ravvedimento operoso. Si tratta, in sostanza, di un’autodichiarazione attraverso la quale si comunica il ritardo all’Agenzia delle Entrate, che a sua volta provvederà ad applicare una mora variabile in base al ritardo accumulato.

Il calcolo del ravvedimento operoso per successione tardiva

Per il calcolo della mora da versare per ravvedimento operoso per successione tardiva si possono usare dei comodi software online, tenendo conto della tipologia di beni e del ritardo accumulato. Il ravvedimento operoso e le rispettive sanzioni ridotte si dividono infatti in cinque categorie: sprint, se effettuato entro 14 giorni; breve, se effettuato tra i 15 e i 30 giorni; intermedio, se effettuato entro 90 giorni dall’omissione; lungo, se effettuato entro l’anno in corso; ed infine lunghissimo se effettuato con un ritardo superiore ai 2 anni dalla data di apertura della successione.

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Chiara Cecere

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